Teoria sindemica per affrontare gli esiti negativi di COVID-19


A livello globale, la pandemia COVID-19 ha evidenziato come i suoi esiti negativi siano correlati a profonde disuguaglianze generate da fattori razziali e socioeconomici: si tratta di un promemoria su come sfera biologica e sociale possa interagire sulla salute.

L’approccio sindemico è un quadro concettuale utile a comprendere le malattie e le condizioni di salute che insorgono nelle popolazioni e che sono esacerbate dall’ambiente sociale, economico, ambientale e politico in cui una popolazione è immersa. Tale modalità consente di studiare al meglio l’evoluzione e il diffondersi di malattie sullo sfondo del contesto sociale, politico e storico in cui si collocano, mettendo in relazione l’epidemiologia della malattia con il contesto in cui si diffonde. Il modello è innovativo e rilevante perché invita ad allargare lo sguardo per identificare le barriere e le circostanze che causano, facilitano o esacerbano le condizioni patologiche o che, al contrario, ne rappresentano un elemento di contrasto.

L’ approccio sindemico ad oggi è stato adottato quasi esclusivamente nell’approfondimento di patologie croniche. La sua applicazione ad eventi “acuti”, quali COVID-19 o la sepsi, potrebbe essere utile: si è infatti dimostrato che condizioni come trauma, ictus e sindrome coronarica acuta, sono influenzate dalla combinazione di forze biomediche e sociali che necessitano di essere approfondite.

Perché applicare la teoria sindemica a sistemi complessi?

La teoria sindemica si concentra sulle interazioni tra malattia e condizioni sociali.  Una loro identificazione offre un nuovo modo di intendere sia la prevenzione che la cura.  Ad esempio, potrebbe diventare chiaro che la mortalità da condizione A non può essere ridotta senza affrontare la condizione B, o la condizione B può essere quasi completamente prevenuta da adeguato trattamento della condizione C.  La struttura sindemica ha avuto un ruolo importante nell’informare la risposta a importanti sfide di salute pubblica; a livello di comunità urbane, un esempio è rappresentato dall’impiego del punteggio SAVA (Sostanza Abuso, Violenza e AIDS) in studi clinici su HIV. Si è potuto infatti dimostrare come soggetti con elevato punteggio SAVA, e che non rispondevano alla terapia antiretrovirale, potevano trarre beneficio dall’introduzione nel protocollo di studio di un programma rinforzante l’astensione dall’uso di droghe.

Si può applicare la teoria sindemica a condizioni acute?

Eventi “acuti” spesso fungono da indicatori sentinella di relazioni consolidate e complesse tra forze che influenzano la salute di un individuo. La teoria sindemica, in quanto permette di evidenziare le interazioni tra malattia e condizione sociale, può migliorare la comprensione di eventi “acuti” all’interno di popolazioni specifiche e portare a risultati scientifici che la ricerca da sola potrebbe non raggiungere.

La sepsi rappresenta un’enorme problema di salute globale: in tutto il mondo, ogni anno sono segnalati almeno 50 milioni di casi, nonostante gli enormi investimenti nella ricerca clinica finalizzati a ridurne l’incidenza. Si tratta di evento “acuto” ideale per applicare il quadro sindemico. Infatti

  • La sepsi è una sfida globale, in cui alcune persone sono a maggior rischio di altre
  • Il rischio è guidato dall’invecchiamento e dalla multi morbilità, in particolare dalla coesistenza di due o più condizioni croniche
  • Tali condizioni sono più frequenti in soggetti / comunità che, per condizioni sociodemografiche, hanno ridotto accesso alle cure
  • Sepsi, multi morbilità, invecchiamento e insufficiente accesso ad un’assistenza sanitaria di qualità sono, in genere, all’interno di una rete complessa di relazioni sociali e biologiche che possono influenzare il rischio individuale. La capacità di valutare meglio il profilo di rischio di pazienti con multi morbilità e fattori di rischio sociale, prima che acquisiscano un’infezione acuta, potrebbe portare ad un maggiore sforzo in interventi di prevenzione: per esempio, campagne di vaccinazione anti pneumococcica, oppure una maggior ricerca su come modificare il rapporto tra ambiente e risposta infiammatoria.

COVID-19 è il secondo esempio della potenziale utilità nell’adottare la teoria sindemica ad una condizione “acuta”. Negli USA, fattori etnico e razzismo sono state le forze sociali di maggior peso nell’acuire le disparità legate alla malattia. Il rapporto tra razzismo e COVID-19 è multiforme: nel determinare l’esito infausto della malattia hanno avuto un ruolo chiave fattori come il ridotto accesso al vaccino, condizioni di lavoro, prevalente occupazione in settori essenziali e condizioni biologiche come l’obesità (negli USA strettamente correlata a fattori sociali).  Si tratta di esempi del sistema complesso che influenza incidenza, mortalità e morbosità per COVID-19, e dell’importanza di adottare la teoria sindemica per definire interventi di salute pubblica efficaci.

Quali vie seguire in politiche sanitarie?

Per una migliore comprensione delle casualità che incidono su prevenzione e salute, e per convertirle in azioni fruibili, comunità mediche e di salute pubblica dovrebbero:

  • Identificare condizioni sociali e biologiche coinvolte in malattie “acute” all’interno di specifici contesti di luogo e di tempo. Ciò richiede la raccolta di dati provenienti da più individui a livello di comunità. Responsabili di piani sanitari devono facilitare tale collegamento, mentre ai clinici compete identificare fattori sociali e processi biologici che influenzano la salute dei relativi pazienti.
  • Valutare le relazioni chiave tra queste condizioni, attraverso metodi di ricerca basati sulla comunità. La modellazione multilivello è un approccio consolidato: ricercatori e clinici devono poter collaborare in campi della medicina tradizionalmente isolati, per identificare importanti interazioni all’interno della malattia
  • Indagare il complesso sistema di fattori di rischio e le forze che influenzano condizioni “acute” di salute, e adottare nuove modi di pensare su prevenzione e relativi interventi. Tali valutazioni potrebbero dare priorità ad elementi del sistema che hanno un significativo effetto su altri componenti, senza doverli affrontare tutti in una volta, e con elementi che potrebbero interferire agendo come leve o come bloccanti. Attraverso nuove ricerche e collaborazioni a livello comunitario, un intervento apparentemente inefficace in una popolazione potrebbe non esserlo se testato in un diverso insieme di circostanze.

In conclusione, la struttura sindemica può aiutare a identificare e a migliorare efficacia ed efficienza di nuovi interventi biomedici o di sanità pubblica, oltre ad essere un potente strumento di giustizia sociale. Per la salute delle comunità è tempo che ricercatori, clinici e professionisti di politiche sanitarie adottino il quadro sindemico per meglio comprendere le interazioni all’interno del sistema complesso in cui si muovono insieme ai rispettivi pazienti.

Riferimenti

Rudd. KE. Et al. Applying Syndemic Theory to Acute Illness. JAMA. December 17, 2021. doi:10.1001/jama.2021.22583.  https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2787450

Celata C. Olivadoti S. Sindemia.  http://www.disuguaglianzesociali.it/glossario/?idg=113