L’associazione


Chi siamo

Siamo in prevalenza operatori sanitari con esperienza in ambito pediatrico, infettivologico, nutrizionale e medicina delle migrazioni, svolgiamo la nostra attività presso Ospedali e Strutture Sanitarie del privato sociale.
Ricerchiamo la collaborazione di partner (associazioni, ONG, società civile) interessati alle nostre iniziative, allo scopo di potenziare e ampliare i nostri interventi, garantirne una maggiore sostenibilità e ottimizzare le risorse.
Realizziamo le nostre iniziative con finanziamenti provenienti da bandi pubblici o da associati e privati.

Di cosa ci occupiamo

Ci impegniamo nella ricerca biomedica e sociale nell’ambito di prevenzione e cura.
Realizziamo attività di promozione della salute diretta a popolazioni “vulnerabili”.
Prepariamo materiale informativo “di base” sui temi della prevenzione e della educazione alla salute. Il materiale, adattato alla popolazione target, proviene da fonti scientifiche riconosciute ed è tradotto in differenti lingue.
Presso le scuole, cerchiamo di trasmettere le nostre esperienze e di coinvolgere i giovani  in iniziative inerenti agli scopi dell’ Associazione, oltre che utili e stimolanti per il proprio sviluppo personale.

Vision

Accompagnare e sostenere persone immunocompromesse o “vulnerabili” dal punto di vista biomedico e sociale. Ci occupiamo di prevenzione e cura, al di fuori e all’interno di strutture sanitarie, con l’obiettivo che i nostri beneficiari possano raggiungere o conservare uno stato di benessere psico-fisico per continuare ad essere parte attiva della società.

Mission

ASPIC ONLUS, dal 1997, crede fermamente che la health literacy e la promozione della salute siano i giusti mezzi per ottenere: inclusione concreta, pari opportunità e pari diritti.
Ogni giorno, ci impegniamo a sensibilizzare persone definite “vulnerabili” sull’importanza del prendersi cura della propria salute.
Nel concreto, il nostro operato è rivolto a soggetti con condizioni economiche e abitative precarie, spesso relegati in uno stato di incomprensione rispetto al nostro Servizio Sanitario Nazionale. Al fine di arginare ostacoli culturali e linguistici, organizziamo incontri formativi di prevenzione primaria per favorire maggiore dialogo, conoscenza ed empowerment.

Storia

ASPIC è nata  nel 1997 per iniziativa di alcuni medici dell’Unità Operativa Malattie Infettive B dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino.
Il ruolo di Presidente venne affidato alla dottoressa Maria Luisa Soranzo, allora Direttore dell’ Unità Operativa.
ASPIC venne creata per la necessità di realizzare la presa in carico globale del paziente attraverso interventi che spesso non rientravano tra le priorità del SSN, ma erano indispensabili per la gestione (prevenzione e cura) di Malattie Infettive Trasmissibili.
Era il periodo del rapido incremento dei casi di AIDS, con tutte le problematiche connesse e del riemergere di patologie in via di scomparsa nel mondo occidentale (Tubercolosi), in parte correlato al fenomeno migratorio in progressivo aumento.
Ci si è chiesti come arrivare al buon esito dell’intervento sanitario, quando la comunicazione medico – paziente era resa difficoltosa da scarse conoscenze linguistiche, differenze culturali, instabilità sociale ed economica.
Ci si è accorti che era necessario dedicare più tempo al paziente, ma anche avere informazioni sulla sua situazione abitativa e lavorativa: dove possibile, identificare strutture/attori del territorio che lo aiutassero a migliorare le proprie condizioni di vita e, in ultima analisi, anche l’esito di interventi di prevenzione e cura.
Attraverso ASPIC è stato possibile realizzare Progetti che, grazie all’apporto di operatori di altre discipline (psicologi, antropologi, mediatori culturali) e alla collaborazione con strutture del privato sociale, hanno favorito la presa in carico globale del paziente e arricchito in conoscenze e competenze gli stessi componenti dell’Unità Operativa.
Proprio perché lo stato di salute è il risultato del combinarsi  di differenti fattori, ASPIC sin dalla sua nascita ha cercato di realizzare iniziative che prevedessero un’attenta analisi dei bisogni della popolazione target, l’apporto multidisciplinare, l’intersettorialità e la stretta valutazione del reale beneficio raggiunto.   METODOLOGIA
Su questa linea si sono sviluppate iniziative dirette a migranti su prevenzione ed educazione alla salute (Progetti “ ELISA” e “Cibo, salute, cultura”) e su modalità di ottimizzazione delle cure (Progetto “TBC/HIV: altre esperienze di malattia”); gli stessi contenuti sono stati sviluppati in progetti di lotta alla malnutrizione infantile (Progetto “DIAMA”) realizzati in Paesi Africani (Burkina Faso e Mali).