SARS-CoV-2. Varianti e Vaccini


Sin dal suo emergere SARS-CoV-2 si è manifestato sotto forma di varianti “preoccupanti” (Variant of Concern, VOC). Sono considerate tali quelle che si diffondono rapidamente e, pertanto, interferiscono sulla riduzione del numero dei casi di malattia. Varianti note sono: alfa (B.1.1.7), la più comune e con elevata trasmissibilità;  gamma ,responsabile di forme severe anche in soggetti che hanno già superato la malattia; beta (B.1.351), meno facilmente neutralizzabile sia dal plasma di convalescenti che dal siero di vaccinati, e la più recente variante delta (B.1.617.2) che sembra correlarsi ad incremento del numero di decessi.  Le evidenze attuali indicherebbero comunque che VOC circolanti non interferiscono sul più importante effetto del vaccino, vale a dire la prevenzione di malattia grave.

Per una risposta globale a nuove varianti  è  indispensabile il tracciamento continuo, al fine di identificare se vaccini in uso hanno perso di efficacia e, in tal caso, decidere se modificarli o crearne di nuovi.

Al momento si ritiene necessario:

  • Continuare a monitorare l’efficacia degli attuali vacciniMentre è in atto la loro distribuzione, importanti informazioni si possono ottenere da studi clinici, sia di tipo osservazionale che randomizzati. Nei confronti di VOC si potrebbe, per esempio, confrontare l’efficacia di vaccini somministrati con differente intervallo temporale, oppure di un vaccino rispetto ad un altro, oppure ancora identificare attraverso genotipizzazione se in soggetti vaccinati che manifestano COVID-19 sono in causa nuove varianti.
  • Valutare l’efficacia di vaccini, nuovi o modificati. Vi è una certa riluttanza nell’impiegare vaccini basati su nuove sequenze senza che vi sia una chiara evidenza del fallimento di quelli in uso; è però tempo di pianificarne lo sviluppo. Studi su vaccini modificati (vale a dire vaccini in cui è stata inserita la nuova sequenza antigenica) devono provocare risposte protettive in soggetti senza precedente risposta immunologica nei confronti di SARS-CoV- 2 e in soggetti in precedenza vaccinati. Risposte neutralizzanti nei confronti di VOC, confrontate con quelle verso il virus prototipo, possono aiutare a stabilire  se sia necessario utilizzare uno o più vaccini (per es. un vaccino polivalente). Oltre all’efficacia nei confronti di varianti , i nuovi vaccini devono possedere composizione antigenica basata su raccomandazioni internazionali, essere somministrabili in singola dose e per via non iniettiva, non sensibili alla catena del freddo e poter essere prodotti a più ampio raggio. Il monitoraggio va mantenuto durante e dopo la loro distribuzione: lo  scopo è identificare eventuali  nuove varianti che potrebbero rendere necessarie modifiche di sequenze antigeniche del vaccino in uso. Strategie di sviluppo e di distribuzione devono pertanto tener conto della possibilità che nella stessa area possano circolare differenti varianti.  
  • Ridurre la comparsa di VOC.  Varianti resistenti alla risposta immune, naturale o indotta da vaccino, possono soppiantare ceppi circolanti solo se l’immuno – evasione è caratterizzata da elevata  fitness, in particolare la trasmissibilità.  Fattori favorenti la comparsa di varianti  potrebbero correlarsi  a condizioni in cui la carica virale tende ad aumentare o  è elevato il numero di persone infette (sovraffollamento). Per esempio, una prolungata replicazione virale può osservarsi in soggetti immunocompromessi o in soggetti trattati  senza successo con anticorpi monoclonali o plasma di convalescente. Per contro, strategie che riducono sia il contagio che la trasmissione (distanziamento, maschera e vaccinazione efficace) possono limitare la replicazione virale e la conseguente diffusione nella popolazione.  Ad oggi la principale strategia per contenere la diffusione del virus è stata quella di proteggere  Servizi “critici”, persone in cui la malattia avrebbe potuto avere un’evoluzione grave o che avrebbero potuto trasmettere l’infezione  a soggetti vulnerabili (operatori sanitari, frontline, essenziali). L’equilibrio tra protezione con vaccino e uso del vaccino come prevenzione della diffusione del virus impone scelte basate su dati epidemiologici attendibili: in ogni caso nessuna strategia può essere adeguata se non sono disponibili sufficienti rifornimenti di vaccino.  
  • Coordinare la riposta globale. Si è osservato che varianti  emerse in varie parti del mondo presentano caratteristiche convergenti; pertanto modifiche di sequenze che soddisfino i bisogni di un determinato Paese potrebbero ripercuotersi anche altrove. Affinché i benefici di nuovi vaccini siano a vantaggio di tutti, è necessario il coordinamento internazionale da parte di WHO; compete a tale organismo stabilire i criteri su appropriatezza di nuovi vaccini e relativi effetti su varianti emergenti, e  supportare raccomandazioni su sviluppo, monitoraggio, tempi e modalità di distribuzione. Decisioni su selezione di nuove sequenze antigeniche devono basarsi su dati epidemiologici, clinici, oltre che su risposte in vitro. Ciò che conta è verificare che  il vaccino mantenga la propria efficacia nei confronti di sequenze virali che mutano. Affrontare tale compito richiede la continua condivisione di dati (sequenze virali e antigeni corrispondenti, correlati a informazioni cliniche ed epidemiologiche) e di campioni  biologici (nuove varianti virali e campioni di siero ottenuti da soggetti vaccinati). Inoltre, attraverso discussioni aperte e collaborative, si devono condividere pubblicamente i risultati su nuove varianti facendo in mondo che venga mantenuta una  giustificata fiducia nei vaccini e nei processi utilizzati per sviluppo, sperimentazione e modalità di distribuzione.

COVID-19 continua a presentare nuove sfide. I vaccini esistenti aiutano a mantenere sotto controllo la malattia, ma sono necessarie continue revisioni  se i risultati sono insoddisfacenti. Il coordinamento di WHO nella ricerca e nella condivisione dei dati deve essere una priorità; mantenere l’efficacia dell’immunoprofilassi nei confronti di nuove varianti e favorire in tutti i Paesi un equo accesso a vaccini rappresenta la più importante, oltre che sostenibile, delle risposte da costruire.

Riferimenti

Krause PR et al. SARS-CoV-2 Variants and Vaccines. June 23, 2021. https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMsr2105280