Quanti passi al giorno per mantenersi in salute?


L’attività fisica regolare è uno dei comportamenti più importanti che le persone possono adottare per migliorare o mantenere una buona salute. Essere fisicamente attivi offre notevoli benefici per molte condizioni, come le malattie cardiovascolari, il diabete e diversi tipi di cancro, oltre a migliorare la qualità della vita.

Il numero di passi che le persone fanno ogni giorno è un parametro significativo per quantificare l’attività giornaliera totale. Oggi vi è la possibilità di monitorare i passi a livello di popolazione, grazie alla semplicità della metrica e alla facilità di misurazione da parte di dispositivi indossabili.

Linee Guida americane raccomandano almeno 150 min/settimana di attività fisica di intensità da moderata a vigorosa, sulla base di prove scientifiche che supportano l’intensità dell’attività fisica come importante per i benefici per la salute. Uno studio del 2021 di Wang et al.  su oltre 400.000 adulti ha dimostrato una riduzione della mortalità adottando attività fisica di intensità da moderata a vigorosa; i vantaggi sarebbero maggiori con attività di intensità vigorosa piuttosto che moderata.  Altre ricerche avrebbero evidenziato che sulla riduzione della mortalità incide più favorevolmente il numero di passi (volume), che l’intensità (ritmo o cadenza), mentre non avrebbe alcun effetto un ritmo di deambulazione autodefinito.

Studi che confrontino la mortalità in base al volume e all’intensità del passo in soggetti adulti di mezza età sono molto importanti, in quanto i requisiti per ottenere benefici per la salute possono differire tra adulti più anziani e più giovani. Inoltre, chi si occupa di redigere linee guida sull’attività fisica ha la necessità di ricercare se tra popolazioni con diverse caratteristiche individuali (età, razza, sesso) esista un’associazione tra passi quotidiani e salute. Lo studio di Paluch AE e coll. ha voluto approfondire tale aspetto: su di una coorte prospettica di uomini e donne di mezza età, di razza bianca e nera è stata ricercata una correlazione tra passi e mortalità prematura. Per morte prematura si è considerata quella che si verifica prima dell’aspettativa di vita media della popolazione oggetto di studio.

I partecipanti sono stati istruiti a indossare un accelerometro ActiGraph 7164 sul fianco, assicurato da una cintura elastica, per 7 giorni consecutivi durante tutte le ore di veglia, rimosso durante il sonno. Il dispositivo fornisce stime valide dei passi giornalieri. La posizione dell’American College of Sports Medicine del 2011 suggerisce che gli adulti facciano almeno 7000 passi al giorno. Non è stato determinato se per ottenere benefici per la salute sia richiesto l’obiettivo di 10.000 passi/giorno: tale target è stato utilizzato dagli autori quale indicatore di passi elevati.

Accelerometro

La ricerca ha fatto parte dello studio CARDIA (Coronary Artery Risk Development in Young Adults) che valutava il rischio di danno coronarico in giovani adulti. I partecipanti avevano età compresa tra 38 e 50 anni e il follow up medio è stato di 10,8 anni. I dati sono stati analizzati nel 2020 e nel 2021. Il Volume giornaliero di passi è stato classificato come

  • basso (<7000 passi/giorno)
  • moderato (7000-9999 passi/giorno)
  • alto (≥10.000 passi/giorno)

mentre l’intensità del passo è stata classificata come

  • frequenza di passo di picco ogni 30 minuti o
  • tempo speso a 100 passi/min o più.

Lo studio comprendeva 2110 partecipanti (età media 45 anni), con una mediana giornaliera di circa 9000 passi, di cui il 57% di sesso femminile e il 42 % neri. Durante il follow up 72 partecipanti (3,4%) sono deceduti. Si è osservato che

  • la frequenza di passi moderata/alta era associata a ridotto rischio di mortalità sia nei partecipanti neri che bianchi, e sia nelle donne che negli uomini
  • non vi è alcuna associazione tra ridotto rischio di mortalità e intensità di passo di picco in 30 minuti o in tempo speso a 100 passi/min o più.

In sintesi, lo studio su adulti di mezza età (uomini e donne, sia bianchi che neri) avrebbe evidenziato che un numero di passi giornalieri elevato si associa a un minor rischio di mortalità per tutte le cause. Gli adulti che facevano almeno 7000 passi/die, rispetto a quelli che ne facevano meno di 7000, avevano un rischio di mortalità inferiore del 50-70%. Fare più di 10.000 passi/giorno non è stato associato a ulteriore riduzione del rischio di mortalità. 

La ricerca di Paluch AE e coll. può avere importanti implicazioni cliniche, in particolare in riferimento alla medicina personalizzata. Stanno infatti emergendo sistemi indossabili di monitoraggio dei pazienti sia per la prevenzione che per la gestione di condizioni croniche.  Passi stimati da questi dispositivi potrebbero essere una semplice metrica per tracciare e promuovere l’attività fisica. Incoraggiare a camminare per raggiungere l’obiettivo di passi giornalieri è una forma di attività ben tollerata dalla maggior parte delle persone, come dimostra l’aumento di popolarità, negli ultimi dieci anni, di dispositivi indossabili; in USA, gli utenti di tracker di attività “Fitbit” indossabili sono passati da circa mezzo milione nel 2012 a 29,5 milioni nel 2019. Favorirne l’uso in base a raccomandazioni basate sull’evidenza non può che rappresentare un beneficio certo per la salute.

Riferimenti

Paluch AE et al. Steps per Day and All-Cause Mortality in Middle-aged Adults in the Coronary Artery Risk Development in Young Adults Study. JAMA Netw Open. 2021;4(9): e2124516. doi:10.1001/jamanetworkopen.2021.24516  https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2783711

Wang  Y, et al.  Association of physical activity intensity with mortality: a national cohort study of 403 681 US adults.  JAMA Intern Med. 2021;181(2):203-211. doi:10.1001/jamainternmed.2020.6331   https://jamanetwork.com/journals/jamainternalmedicine/fullarticle/2772939