Intervista a Suor Eliana, Referente Locale del Progetto “Burkina Faso 2021. Insieme per la salute”.


Suor Eliana è appena rientrata dal Burkina Faso. Ci incontriamo a Torino, presso la Casa Madre della Congregazione delle Suore del Santo Natale. Suor Eliana mi consegna alcune ricevute, insieme a una lettera e a dei disegni che i 38 ragazzi del Centro hanno voluto fare per ASPIC.  Chi li ha aiutati in tale iniziativa è stato Theotime Bado, l’infermiere attualmente incaricato da ASPIC ad occuparsi della salute dei ragazzi. Desideriamo saperne di più su ciò che succede dall’altra parte dell’equatore: la stabilità politica, COVID-19, il Centro, i ragazzi ….

ASPIC.  Ben tornata Suor Eliana. Qual è il clima in Burkina?  Il tuo lavoro? E la salute?

Suor Eliana. A Koudougou e a Réo tutto tranquillo. Purtroppo, al confine con Mali, Costa d’Avorio e Niger la situazione è preoccupante: è vietato attraversare la frontiera, interi villaggi sono distrutti e la popolazione ammazzata. Si salvano solo le scuole coraniche. Non so quale sarà il nostro destino. Per ora manteniamo le nostre attività (scuola materna, Centro nutrizionale, Centro per il cucito) ma non sappiamo sino a quando.  Casi di COVID-19 non sono stati numerosi, o comunque non così tanti da creare panico nella popolazione: in pratica le nostre attività sono proseguite come sempre.  Il caldo è stato invece insopportabile (45°C), nonostante il clima secco e la presenza di ventilatori negli ambienti di lavoro. La mia salute? Tutto sommato bene… a parte gli attacchi malarici di cui oramai anche i temporaneamente residenti hanno esperienza e sanno come autogestire.

ASPIC. Il Centro NDDD come prosegue? Ci sono novità?

Suor Eliana. I servizi igienici e le docce, realizzate da ASPIC e da Cuore Aperto con il finanziamento della Regione Piemonte, funzionano e l’acqua non manca. Stanno costruendo un secondo dormitorio (finanziato dalla onlus Cuore Amico di Brescia) per migliorare le condizioni igieniche, visto che i 38 ragazzi sono attualmente ammassati in un unico locale.

Il lavoro nei campi e per gli allevamenti procede; per la maggior parte ciò che viene prodotto è utilizzato dai residenti del Centro.  Manca un locale per lo stoccaggio; il raccolto dei campi è ammassato nel locale “polivalente” dove dovrebbero svolgersi le attività di studio e ricreative dei ragazzi, e certamente questo non è molto sano dal punto di vista igienico.

ASPIC. I  ragazzi hanno una guida? Chi li aiuta? Chi insegna loro le più elementari norme igieniche? E la scuola?

Suor Eliana. Il responsabile del Centro, Abbé Moderat, non riesce ad avere tutto sotto controllo: ragazzi, agricoltura, allevamenti, scuola. Si fa carico di ragazzi abbandonati e si preoccupa di dar loro rifugio, cibo e istruzione. Afferma che hanno comunque molto di più di quanto avrebbero potuto ricevere dalla famiglia d’origine. Alcuni tra i ragazzi, infatti, erano stati mandati precocemente a lavorare, senza che qualcuno si preoccupasse minimamente del fattore scuola.

Ma anche al Centro i ragazzi sono lasciati un po’ a se stessi. I due più anziani tra loro fanno da guida….. ma non è una guida “ autorevole”: l’igiene personale manca, i risultati scolastici non sono chiari. Spesso sono coinvolti in liti furibonde e manca una persona super partes che li aiuti a capire dove sta il torto e dove la ragione, e ad aver rispetto l’uno dell’altro.

ASPIC. Quale soluzione si potrebbe adottare? Arruolare una “mamma” che faccia da guida, li aiuti in quelle che dovrebbero essere le attività di ragazzi di età tra 7 e 17 anni? Quanto potrebbe essere il costo di tale intervento?

Suor Eliana. Più che una “mamma” penso sia meglio un monitore: anzi, con 38 ragazzi, sarebbe preferibile fossero due. Queste persone potrebbero fare da guida per le attività della giornata: scuola, compiti, gioco, cibo, cura della persona, lavoro nei campi… ma anche supervisionare, dare consigli, aiutare in quello che per loro sarà un difficile e tortuoso cammino verso l’età adulta.

Il costo di un monitor? Penso sia di circa 125 euro mensili, compresi i contributi, che moltiplicato per due arriva a 250 euro/ mese. Non è una spesa che l’Abbe Moderat possa permettersi; in questo momento ciò che può fare è garantire cibo, un letto e un po’ di istruzione. E’ triste non poter fare di più…. ma quanti contesti in Burkina sono simili a questi?  Quanti ragazzi potrebbero avere un futuro migliore se solo vi fossero sufficienti risorse per dar loro possibilità, strumenti che a noi non mancano, ma che loro non potranno mai avere?

ASPIC. Hai ragione, Suor Eliana. Quello che dici è talmente ovvio. Penso ai nostri ragazzi. Hanno una famiglia, la scuola, possono scegliere l’attività sportiva… insomma tutto ciò che aiuta a crescere. E’ ingiusto che continuino ad esserci tali differenze. Ma parliamo della salute, di ciò che ASPIC si è impegnata a sostenere. Come stanno i ragazzi? Come funziona il nuovo infermiere?

Suor Eliana. In generale, la salute dei ragazzi non va male. A fine 2020 sono andati via 4 ragazzi, oramai maggiorenni, e ne sono entrati 4 nuovi. Attualmente i residenti sono 38. A gennaio 2021 è stato calcolato a tutti l’indice di massa corporea, e il 44% risultava sottopeso; a giugno il tasso si è dimezzato.  Anche il numero delle consulenze sanitarie totali si è ridotto; nei primi 6 mesi del 2020, 116 ragazzi hanno avuto bisogno di cure mediche; nel primo semestre 2021 il numero si è ridotto a 37.  Il nuovo infermiere, Bado Fiacre, sembra aver preso a cuore il suo nuovo incarico: nel mese di maggio ha dovuto portare un ragazzo a Ougadougou per un esame specialistico e lo ha accompagnato personalmente, ospitandolo prima e dopo la trasferta presso la sua famiglia. La mia impressione è senz’altro favorevole. Speriamo che continui così.

ASPIC. Lo spero anche io Suor Eliana. Solo con la certezza di poter fare affidamento su una persona di fiducia sarà possibile che ASPIC possa, nel suo piccolo, continuare a fornire un sostegno al Centro.