Prevenzione delle malattie cardiovascolari e del cancro. Sono utili gli integratori?


Di cosa stiamo parlando

Nei Paesi industrializzati il consumo di integratori è molto elevato. Si stima che negli USA più della metà degli adulti assuma integratori, ed è previsto un ulteriore incremento. Nel 2021 sono stati spesi circa 50 miliardi di dollari in integratori, e le industrie produttrici avrebbero speso circa 900 milioni in marketing.

Il fascino degli integratori è evidente. Vitamine e minerali hanno effetti antiossidanti e antinfiammatori, caratteristiche che dovrebbero incidere sullo sviluppo di malattie cardiovascolari e cancro. E’ infatti scientificamente dimostrato che un’alimentazione ricca di frutta e verdura si associa a minor rischio di comparsa di tali patologie.  È pertanto ragionevole pensare che, estraendo da frutta e verdura vitamine e minerali, e confezionandoli in pillole, le persone potrebbero evitare la difficoltà e la spesa di mantenere una dieta equilibrata. Il motivo più frequente per cui le persone riferiscono di assumere integratori è quello di migliorare o mantenere la salute in generale.  Tuttavia, frutta e verdura intera contengono una miscela di vitamine, sostanze fitochimiche, fibre e altri nutrienti che probabilmente agiscono in sinergia per fornire benefici per la salute; per contro, micronutrienti isolati possono avere effetti differenti rispetto a quelli che si manifestano quando sono assunti direttamente dagli alimenti. 

In alcune circostanze gli integratori hanno effetti benefici sulla salute.  È noto infatti che molte malattie possono dipendere da carenze di vitamine e minerali: per esempio, in donne che sono in gravidanza, o che desiderano averla, sono raccomandati l’acido folico per la prevenzione dei difetti del tubo neurale, il ferro per la prevenzione del parto pretermine e il basso peso alla nascita, oltre che per migliorare lo sviluppo cerebrale del feto.

Cosa raccomanda US Preventive Services Task Force (USPSTF)?

USPSTF è un’organizzazione formata da un gruppo indipendente e volontario di esperti in prevenzione e medicina basata sull’evidenza, il cui obiettivo è quello di migliorare la salute della popolazione.  Nel giugno 2022 ha aggiornato la sua raccomandazione sull’uso di integratori per la prevenzione di malattie cardiovascolari o del cancro. La raccomandazione è diretta a soggetti adulti e alla donna non in gravidanza.

L’aggiornamento è stato fatto attraverso la revisione sistematica di 84 studi: i risultati non si discostano da quelli pubblicati nel 2014. USPSTF conclude che per la prevenzione delle malattie cardiovascolari o del cancro:

  • le prove attuali non sono sufficienti per valutare l’equilibrio tra  benefici / danni conseguenti all’uso di integratori multivitaminici, integratori singoli o accoppiati
  • è specificamente sconsigliato l’uso di integratori contenenti  beta carotene, a causa di un possibile aumento del rischio generico di mortalità, mortalità cardiovascolare e cancro ai polmoni
  • è specificamente sconsigliato l’uso di integratori contenenti vitamina E, in quanto non avrebbero alcun beneficio netto nel ridurre mortalità, malattie cardiovascolari o cancro.

E’ molto impegnativo dimostrare l’assenza di un beneficio quando si parla di multivitaminici. Gli esperti sostengono che al momento l’evidenza scientifica è “insufficiente” per una raccomandazione a favore o contro l’uso: nella migliore delle ipotesi, le prove attuali suggeriscono che qualsiasi potenziale beneficio di un multivitaminico sulla riduzione della mortalità è probabilmente molto piccolo.

Come dovremmo comportarci?

Per la prevenzione di malattie croniche è importante continuare a raccomandare ai pazienti l’importanza di ciò che è oramai consolidato dall’evidenza scientifica: vale a dire, scegliere diete equilibrate ad alto contenuto di frutta e verdura e svolgere attività fisica.

Purtroppo seguire tali indicazioni diventa una sfida quando il sistema alimentare dei Paesi industrializzati non dà priorità alla salute e gli alimenti sani tendono ad essere più costosi, causando problemi di accesso e insicurezza alimentare. Pertanto:

  • a livello di paziente, valutare se vi sono rischi di “insicurezza” alimentare e, se del caso,  collegare le famiglie a risorse pubbliche e comunitarie affinché possano ricevere ciò che non possono ottenere con il proprio budget. Solo così si può realizzare un’ “equa” prevenzione delle malattie croniche
  • a livello locale, le organizzazioni comunitarie che affrontano i bisogni di persone svantaggiate devono ottenere supporto per poter integrare la promozione della salute tra i loro servizi
  • a livello di governo, politiche pubbliche dovrebbero assicurare che a tutti i cittadini siano accessibili cibi sani e ambienti dove poter svolgere attività fisica.

E che dire dell’industria degli integratori?

Come sopra ricordato, i consumatori di integratori sono sempre più numerosi, e le industrie produttrici investono molto nel marketing. Nel peggiore dei casi la maggior parte delle persone sostiene che gli integratori “fanno bene per la prevenzione”. Va ricordato che gli integratori alimentari non sono sottoposti a regolamentazione, come invece avviene per i farmaci attraverso agenzie governative per la protezione del consumatore (FDA americana e EMA in Europa, AIFA in Italia). Inoltre, nella confezione non è richiesto che venga dichiarato che tali prodotti non debbano essere “finalizzati a diagnosticare, trattare, curare o prevenire alcuna malattia”. Infine, molto spesso il paziente non segnala al medico l’uso di integratori alimentari, il che porta a perdere l’opportunità di discutere di problemi di sicurezza.

Che fare?

Al di là dei soldi sprecati, l’attenzione agli integratori non può che essere considerata un diversivo (mania) potenzialmente dannoso. Sarebbe molto più utile portare l’attenzione su attività a basso rischio e con maggiori benefici, piuttosto che concentrare denaro, tempo e attenzione sugli integratori.

Gli sforzi individuali e di salute pubblica, e politiche governative dovrebbero essere orientate nel sostenere le persone sull’importanza della prevenzione primaria, vale a dire sulla necessità di seguire una dieta sana, fare attività fisica, mantenere un peso adeguato ed evitare di fumare. Inoltre, Sistemi Sanitari dovrebbero prevedere e valorizzare Servizi di prevenzione che diffondono buone prassi basate sull’evidenza, comprendenti anche il controllo dell’ipertensione e il counseling motivazionale per incoraggiare a modifiche del comportamento o dello stile di vita.

Riferimenti

Jia J. et al. Multivitamins and Supplements—Benign Prevention or Potentially Harmful Distraction? June 21, 2022. JAMA. 2022 ; 327(23) :2294-2295. doi:10.1001/jama.2022.9167. https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2793472

USPSTF. Final Recommendation Statement. Vitamin, Mineral, and Multivitamin Supplementation to Prevent Cardiovascular Disease and Cancer: Preventive Medication. June 21, 2022. https://uspreventiveservicestaskforce.org/uspstf/recommendation/vitamin-supplementation-to-prevent-cvd-and-cancer-preventive-medication