Interventi per prevenire le cadute negli anziani


Negli adulti con più di 65 anni le cadute sono la causa principale di infermità e di morti legate a traumi. Il numero di decessi correlati a caduta è ovviamente maggiore negli anziani con più di 85 anni e aumenta più velocemente in questa fascia di età. Particolarmente a rischio, con tutte le complicazioni, sono gli anziani che vivono in comunità, nelle residenze dedicate. La UPSPTF americana torna ad occuparsi della prevenzione di questo problema, aggiornando la raccomandazione emessa nel 2018, sulla base dei dati più recenti riguardanti le cadute in età avanzata, che tante sofferenze causano alla persona, alla famiglia, alla comunità badante, oltre al pesante costo della loro gestione.

Il fattore di rischio più importante è di gran lunga l’aumento dell’età. Seguono: i deficit cognitivi e sensoriali (calo della vista, dell’udito), la presenza di patologie acute o croniche, l’uso di specifici medicinali che possono aumentare la probabilità di cadute, ambienti di vita o di lavoro non sicuri, caratteristiche particolari dell’abitazione o del quartiere di residenza, uso di alcool e droghe. Un approccio pratico per il medico, allo scopo di individuare i soggetti ad aumentato rischio è quello di indagare innanzi tutto se ci sono state cadute precedenti e, nel presente, valutare la mobilità, l’equilibrio e il modo di camminare del soggetto.

L’intervento per cercare di prevenire la caduta è necessariamente multifattoriale. Si parte da un accertamento geriatrico iniziale multidisciplinare dei fattori di rischio modificabili, comprendenti anche la misura della pressione sanguigna posturale, i medicinali assunti, l’ambiente di vita, lo stato cognitivo e la salute psichica. Tale accertamento preliminare non deve essere confuso con visita e trattamento di un paziente che si presenta con problemi e sintomi specifici (ad esempio, dolore agli arti inferiori, stato confusionale ecc.). Si procede quindi con un intervento personalizzato che sarà affidato a vari professionisti secondo i risultati della valutazione iniziale.

In base alle evidenze scientifiche l’attività fisica è sicuramente fondamentale. Può essere individuale o di gruppo, sotto supervisione di un addetto. È difficile identificare le specifiche componenti dell’esercizio particolarmente efficaci; quelle più studiate riguardano l’andatura, l’equilibrio e l’allenamento funzionale, seguite dall’allenamento per aumentare forza, resistenza e flessibilità: fino a, se ci sono le condizioni, la danza in gruppo o lezioni di Tai Chi. Le sedute di esercizio possono essere due o tre alla settimana. Gli interventi addizionali sono: miglioramento dell’ambiente di vita, trattamenti medici, psicologici, educazionali, dietetici accompagnati dall’educazione alla corretta alimentazione. Questi ultimi sono moderatamente efficaci solo se in combinazione tra loro e l’attività fisica. Singolarmente, non c’è evidenza di una loro utilità nella prevenzione.

È raccomandato lo screening per l’osteoporosi tramite Densitometria Ossea, per la prevenzione delle fratture nelle donne con più di 65 anni e nelle donne più giovani in post-menopausa e con rischio aumentato per osteoporosi. Diversamente dalla raccomandazione del 2018, non è raccomandata l’assunzione di vitamina D e di calcio per la prevenzione primaria (cioè senza fratture precedenti nella storia clinica) nelle donne in post-menopausa, negli uomini e nelle donne prima della menopausa. Il rapporto tra benefici e danni dell’assunzione di vitamina D e calcio, da soli o insieme, rimane incerto.

Effetti avversi

Gli effetti avversi degli interventi multifattoriali di prevenzione descritti sono per lo più attribuibili all’attività fisica, limitati generalmente a sensazioni minori di indolenzimento/dolore muscoloscheletrico, come dolore alla schiena. Sono anche state riportate cadute senza conseguenze, mentre danni seri, quali fratture del polso o dell’anca, attribuiti a sessioni di esercizio sono rari.

US Preventive Services Task Force. Final Recommendation Statement. Falls Prevention in Community-Dwelling Older Adults: Interventions. JAMA, June 04, 2024. doi:10.1001/jama.2024.8481.  https://www.uspreventiveservicestaskforce.org/uspstf/index.php/recommendation/falls-prevention-community-dwelling-older-adults-interventions

Immagine da: https://www.giomi.com/approfondimenti-it-it/formazione-ecm/sicurezza-del-paziente-prevenzione-delle-cadute-e-update-sulla-contenzione-in-ambito-sanitario/.