Infezione da SARS-CoV-2. Perché il neonato è protetto


Il sistema immunitario del neonato è considerato immaturo: la risposta nel bambino richiede tempo per organizzarsi e dare origine ad un’immunità protettiva.  Nelle prime settimane di vita la protezione deriva dalle immunoglobuline (anticorpi), che la mamma trasferisce attraverso la placenta durante l’ultimo trimestre di gravidanza. Tale protezione “passiva” continua dopo la nascita attraverso il latte materno; in questo, infatti, si trovano immunoglobuline (sIgA, Immunoglobuline secretorie A) che derivano principalmente dal sistema immunitario della mucosa materna, sia respiratoria che intestinale.

Anticorpi specifici anti SARS-CoV-2 sono trasferiti dalla madre al bambino attraverso la placenta e possono essere rilevati nel siero di neonati di madri vaccinate o che hanno contratto l’infezione. Inoltre, immunoglobuline secretorie specifiche per SARS-CoV-2 si trovano nel latte di donne che hanno sperimentato COVID-19 o che hanno ricevuto il vaccino. Quindi, per COVID-19, come per molte altre infezioni, la madre utilizza il proprio patrimonio di anticorpi per aiutare il neonato a passare dalla dipendenza immunologica materna ad uno stato di autosufficienza immunologica.

Inoltre, mentre nel neonato lo sviluppo di anticorpi specifici e di cellule di memoria B e T (indispensabili per una risposta immunitaria efficace e persistente nel tempo) richiede mesi e anche anni per raggiungere i livelli degli adulti, l’immunità a livello delle ghiandole salivari inizia presto nella vita; IgA secretorie possono essere rilevate alla nascita, e aumentano rapidamente nei primi 2 mesi di vita. Non è chiaro il meccanismo che, in assenza di infezione, dà origine alla produzione di IgA presenti nella saliva nella vita fetale e neonatale: si ipotizza la trasmissione dell’antigene virale attraverso la placenta, ma anche il trasferimento dello stesso antigene legato ad anticorpi (immunocomplesso antigene- anticorpo) attraverso il latte materno.

Questo elemento è molto importante perché le sIgA salivari svolgono un ruolo fondamentale nella protezione da virus respiratori, in quanto ne bloccano l’attacco alle cellule della mucosa. I pazienti adulti con COVID-19 hanno elevati livelli salivari di sIgA specifiche in grado di neutralizzare il virus.  Si è anche osservato che bambini venuti a contatto con il virus senza ammalarsi hanno IgA salivari specifiche per SARS-CoV-2 e, nel contempo, risultano negativi alla ricerca dello stesso attraverso tampone nasofaringeo.

Ad oggi è poco chiaro come avvenga la risposta immunitaria del neonato quando, in utero o nei primi giorni di vita, è esposto all’infezione materna da SARS-CoV-2.

Come il bambino nato da madre con COVID-19 si protegge dall’infezione?

Conti MG e coll. hanno ipotizzato che la risposta immunitaria materna, oltre a proteggere passivamente il bambino, promuova sin dalla prima infanzia la maturazione della risposta immunitaria.  Per dimostrare tale ipotesi hanno studiato la risposta anticorpale sia sistemica che a livello delle mucose di mamme con COVID-19 in atto, e dei rispettivi bambini. L’ indagine è stata eseguita subito dopo il parto, e ripetuta dopo due mesi. Nello specifico, in 28 diadi mamma- bambino sono stati ricercati anticorpi anti SARS-CoV-2 nel siero di ambedue, mentre nel latte materno e nella saliva del bambino è stata valutata la risposta immune della mucosa. Nel latte materno, inoltre, si è ricercata la presenza di immunocomplessi antigene-anticorpo IgA specifici.  Si è osservato che

  • Il trasferimento transplacentare di anticorpi specifici IgG era presente solo nel sangue di un bambino
  • Rispetto ai bambini allattati artificialmente, in quelli allattati al seno gli anticorpi specifici IgA salivari risultavano significativamente aumentati
  • A 48 ore dal parto e a distanza di due mesi erano rilevabili nel latte materno immunocomplessi IgA specifici.   

Qual è il significato di tale ricerca?

Le madri, positive a SARS- CoV- 2 al momento del parto, non avevano ancora prodotto anticorpi specifici contro il virus, e pertanto non erano in grado di proteggere il proprio neonato tramite il trasferimento transplacentare di immunoglobuline. Solo in un caso si è verificata la trasmissione verticale; tutti gli altri bambini, pur avendo la madre positiva, non si sono contagiati: infatti, nessuno aveva sintomi di malattia e la ricerca del virus in tamponi nasofaringei è risultata negativa.  A distanza di due mesi il risultato si è riconfermato: nonostante il contatto con le madri, i rispettivi figli non si sono contagiati.

Le madri sono state incoraggiate a mantenere l’allattamento al seno; si è scoperto che, rispetto ai bambini allattati artificialmente, solo la saliva dei neonati allattati al seno conteneva anticorpi specifici contro il virus. E’ probabile che tale stimolazione della risposta immune della mucosa dei neonati fosse correlata alla presenza di immunocomplessi antigene – anticorpo, anche se la ricerca nel latte materno di materiale genetico del virus o della nucleoproteina è risultata negativa.  E’ pertanto probabile che l’allattamento al seno, oltre ad offrire una protezione “passiva”, possa attivare la funzione e lo sviluppo del sistema immunitario neonatale, grazie alla presenza di immunocomplessi antigene- anticorpo.

Tale ipotesi va comunque approfondita attraverso studi mirati a stabilire l’entità del fenomeno e la durata dell’immunità indotta dal latte materno.

Quali conclusioni si possono trarre da questo studio?

Elementi sostanziali sono:

  • La pandemia ha dimostrato che SARS- CoV-2 infetta prevalentemente adulti e anziani, i quali possono sviluppare una malattia grave e persino letale, mentre raramente il bambino si ammala
  • Il perché della resistenza dei bambini a SARS-CoV-2 è attualmente oggetto di ricerca
  • Anticorpi IgA specifici contro SARS-CoV- 2 sono presenti nella saliva di neonati allattati al seno e sono stati esposti in utero o nel primo periodo neonatale al virus, senza che gli stessi risultino contagiati
  • ll sistema immunitario materno allena e stimola il sistema immunitario del neonato verso una protezione attiva, grazie alla presenza di immunocomplessi nel latte
  • Tale componente si aggiunge alla protezione “passiva” correlata al trasferimento di anticorpi tramite la via placentare e/o il latte materno.

Riferimenti

Maria Giulia Conti et al.  Immune Response of Neonates Born to Mothers Infected With SARS-CoV-2. JAMA Netw Open. 2021; doi:10.1001/jamanetworkopen.2021.32563 https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2785791