Cosa tenere nell’armadietto dei medicinali durante la “triplepidemia” …. prima di chiamare il medico


Tre malattie respiratorie, l’influenza, il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) e COVID-19 stanno circolando largamente nell’emisfero settentrionale, riempiendo gli ospedali. Alla luce di questo, è il momento di attrezzare il nostro armadietto dei medicinali per essere pronti a combattere mal di testa, febbre, tosse, naso “chiuso” o gocciolante, nel caso che qualcuno di noi, o della nostra famiglia, si ammali, ovviamente in modo non abbastanza grave da ricorrere al medico.  In realtà, ci sono solo un paio di cose essenziali, e non è necessario fare una scorta abbondante di ogni farmaco, giusto abbastanza per la famiglia, per una potenziale durata dei sintomi di una settimana.

Obbligatori

Uno o due termometri. La febbre può essere il primo segno di una infezione virale e, poter valutare oggettivamente quando la temperatura incomincia a salire, e di quanto, può aiutare a decidere come trattare i sintomi e per quanto tempo si possa essere contagiosi. Lo strumento più semplice e comune è il termometro lineare digitale, con cui possiamo misurare la temperatura in bocca negli adulti e nei bambini sopra i 4 anni, o sotto l’ascella per tutti (sebbene molti accademici avvertano che questa sede è meno accurata). Questo termometro può essere usato anche per via rettale, metodo più accurato nei bambini piccoli al di sotto dei 3 anni.

Per adulti e bambini è disponibile anche il termometro temporale a distanza che, in pochi secondi, misura il calore che proviene dall’arteria temporale nella fronte fino a 10 cm senza contatto; oppure il termometro a infrarossi, anch’esso a distanza, nell’orecchio. Sono più difficili da usare in modo accurato, meglio se da mani esperte.

Può essere utile avere due tipi di termometro, in modo da confrontarli se una misura non sembra attendibile. Nel caso se ne abbia solo uno, la misurazione non deve essere effettuata una sola volta, bensì ripetuta più volte nel tempo, per ottenere una misura accurata.

Medicinali antidolorifici e antifebbrili. Sono numerosissimi, e appartengono a due categorie: il paracetamolo (TACHIPIRINA® e altri) o acetaminofene (negli USA), e farmaci antinfiammatori non-steroidei o FANS, come l’ibuprofene (BRUFEN® e altri). È una buona idea averli entrambi sottomano. Sono due tipi di farmaci completamente diversi nel modo in cui agiscono nel nostro corpo: il paracetamolo combatte solo il dolore e la febbre, mentre l’ibuprofene riduce anche l’infiammazione. L’uso è intercambiabile, secondo la preferenza personale, magari guidata dalle interazioni del tale farmaco con altri che si stanno usando, o per evitare effetti indesiderati sperimentati in passato, come il mal di stomaco coi FANS. La scelta può anche riguardare la formulazione: pillole da deglutire, tavolette masticabili, polveri a dispersione orale, liquidi (questi ultimi soprattutto per i bambini). Si possono anche alternare, se uno non basta ad abbassare la febbre, ma è meglio evitare le dosi alte e l’uso prolungato dell’uno o dell’altro. Bisogna prestare molta attenzione a dosi e frequenze indicate dalle istruzioni d’uso.

E se non abbiamo sottomano un antifebbrile?

Secondo i medici, non c’è alcuna ragione clinica per abbassare la febbre, a meno che questa non superi i 39°: oppure, nei bambini, se stanno veramente male. “E’ la risposta naturale del nostro corpo all’infezione”, sottolineano. Questo è vero per adulti e bambini. Per i bambini, però, occorre fare molta attenzione al loro comportamento. Se in generale dormono bene, mangiano e bevono normalmente, gli esperti dicono che è meglio lasciare che la febbre faccia il suo corso. Tuttavia, gli stessi riconoscono che gli antifebbrili possono essere utili nei più piccoli che non sanno ancora parlare, essendo più difficile capire quando non si sentono bene, e non riescono a dormire e mangiare regolarmente. Se è il caso di usare un farmaco contro la febbre, si può impiegare il generico che funziona esattamente come quello di marca. Va bene qualsiasi farmaco riusciamo a comprare. Certo, leggendo il “bugiardino” allegato, per un bambino è meglio scegliere un farmaco ad azione prolungata rispetto a uno che deve essere somministrato, ad esempio, ogni due-tre ore. I bambini più grandi possono assumere la stessa formulazione del farmaco per adulti, ma sovente pillole e tavolette devono essere tagliate per il dosaggio corretto. Meglio sentire prima il parere del pediatra o del medico di famiglia.

Interventi non farmacologici

È necessario mantenere una buona idratazione, facendo bere il malato, e magari porre sulla sua fronte un panno imbevuto d’acqua tiepida ben strizzato, vestirlo di indumenti leggeri e tenerlo in una camera confortevolmente calda ma non troppo.

Altre medicine che è bene tener pronte

Soluzione fisiologica in gocce o spray. In caso di congestione, un buon lavaggio nasale con soluzione fisiologica aiuta a liberare il naso e ad allontanare l’eccesso di muco. Aiuta anche a dare sollievo alla tosse e al mal di gola, sintomi che sovente si accompagnano, riducendo almeno in parte l’eccesso di muco accumulato che ritorna in gola creando una condizione irritante nota come gocciolamento retronasale. I lavaggi con soluzione fisiologica sono particolarmente utili nei bambini con meno di 4 anni, probabilmente incapaci di soffiarsi il naso, cui non si devono somministrare farmaci da banco, a causa di possibili effetti collaterali. Si possono anche usare aspiratori nasali, umidificatori a nebbia fredda, tè caldo o miele (il miele è vietato ai bambini sotto i 12 mesi di vita a causa del rischio di botulismo infantile)

Farmaci per la tosse, il mal di gola e decongestionanti. Alcuni esperti raccomandano l’assunzione contemporanea di più farmaci, altri di un solo tipo. Dipende dal sintomo prevalente. Farmaci per tosse e raffreddore in combinazione, come ACTIGRIP® or TACHIFLU ®, sono miscele di paracetamolo per la febbre, destrometorfano per la tosse e fenilepinefrina per la congestione nasale. Talora contengono anche un antistaminico per liberare il naso (ZERINOLFLU®): gli antistaminici possono dare sonnolenza e, sovente, le istruzioni suggeriscono di assumerli solo di notte. Se si scelgono I farmaci combinati, bisogna prestare attenzione agli ingredienti e seguire scrupolosamente le istruzioni di dosaggio, onde evitare di assumere non intenzionalmente un dosaggio doppio di un antifebbrile come il paracetamolo. Detto questo, qualunque marca va bene. Tutti noi abbiamo avuto molti raffreddori e virus respiratori nella nostra vita e abbiamo provato diversi rimedi: se in passato abbiamo trovato un farmaco che sembra funzionare meglio, o notato che, ad esempio, un decongestionante da solo è più efficace di una combinazione, ebbene facciamo come abbiamo fatto in passato. Quello su cui tutti gli esperti concordano, è che tutti dovremmo controllare il nostro armadietto dei medicinali, o comunque la nostra scorta, almeno due volte l’anno, se non di più, e gettare via le medicine scadute: dobbiamo esser sicuri che i farmaci che abbiamo in casa funzionino in caso di bisogno. È un buon consiglio, per ogni stagione, controllare che cosa abbiamo a portata di mano.

Riferimenti

Catherine Pearson e Knvul Sheikh. How to Stock Your Medicine Cabinet During the “Tripledemic”. NYT, 22 dicembre 2022. www.nytimes.com