Copertura sanitaria globale e futuro ruolo degli  operatori sanitari


Il problema

La copertura sanitaria globale è tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, che Nazioni Unite e Organizzazione Mondiale della Sanità intendono perseguire entro il 2030. In tema di forza lavoro esiste una forte disparità tra Paesi ricchi e Paesi a medio e basso reddito: uno studio del Global Burden of Disease  (GBD) ha identificato le soglie minime di densità di forza lavoro necessarie per raggiungere l’80-100 % dell’indice di copertura sanitaria, e quantificato le carenze dei differenti Paesi rispetto a tali soglie minime. Ogni 10. 000 abitanti sarebbero necessari  21 medici, 70,6  tra infermieri e ostetriche , 8,2 odontoiatri e 9,4 farmacisti. Nella realtà tali disponibilità sono ben lontane dall’essere raggiunte,  soprattutto nei Paesi dell’Africa sub-sahariana, del Nord Africa , dell’Asia meridionale e del Medio – oriente.

Lo studio GBD conclude che per raggiungere livelli di copertura sanitaria efficaci è necessario  aumentare di molto la forza lavoro sanitaria, tenendo presente che la carenza effettiva potrebbe anche essere maggiore delle stime: le soglie minime sono state infatti rapportate a quelle di Sistemi Sanitari in grado di utilizzare le differenti categorie  nel modo più efficiente.  

Il lavoro del gruppo parlamentare del Regno Unito

Di fronte ai risultati dello studio GBD e alla stima della necessità di almeno 43 milioni di lavoratori aggiuntivi per raggiungere la copertura sanitaria globale, esperti e parlamentari inglesi  hanno  effettuato una revisione di quelli che potrebbero essere i ruoli degli operatori sanitari nei prossimi 15 – 20 anni (Probable Futures and Radical Possibilities: an Exploration of the Future Roles of Health Workers Globally).  Nel redigere il rapporto hanno tenuto conto della non uniforme distribuzione della forza lavoro, tra e all’interno dei Paesi, delle difficoltà di reclutamento e di mantenimento, della crescente domanda dei Servizi Sanitari, ma anche della sempre più frequente segnalazione di stanchezza e demotivazione da parte degli operatori. Gli Autori hanno interrogato persone di tutto il mondo , evidenziando uniformità di pensiero sull’argomento: i Servizi sanitari dovrebbero essere “misti”, virtuali e a diretto contatto della persone, e prevedere operatori sanitari

  • esperti nell’uso di dati e tecnologie
  • in grado di organizzare assistenza con pazienti e famiglie
  • con  aspettative diverse sul proprio lavoro, e sull’equilibrio tra lavoro e vita privata.

Gli estensori del rapporto hanno anche  identificato dove investire nel futuro: aumentare la formazione professionale attraverso partenariati globali, riforma dei processi di educazione medica e nuovi modi di lavorare in team, auto- organizzati e autonomi, al di fuori delle organizzazioni sanitarie tradizionali.

Ritengono una sfida importante affrontare al meglio i determinanti sociali, commerciali, ambientali e politici sulla salute  per l’importante impatto che possono avere su benessere, salute, aspettativa di vita.

Concludono promuovendo una visione per la salute con tre caratteristiche principali:

  • dare priorità ad un’azione condivisa che crei salute, prevenga le malattie e migliori l’assistenza
  • fornire Servizi a domicilio e a livello comunitario, garantendo un rapido accesso a servizi specializzati, quando vi sia necessità
  • trasformare gli operatori sanitari in agenti di cambiamento e curatori di conoscenze;  oltre ai  ruoli clinici, di ricerca, di gestione o tecnologici, dovrebbero supportare, facilitare, guidare,  influenzare attori  esterni al settore sanitario ma che a livello comunitario, del governo locale, delle scuole , dei luoghi di lavoro: possono fare molto per plasmare la salute e il benessere.  “La salute si fa in casa, gli ospedali sono per le riparazioni”, affermava  Francis Omaswa, ex leader del Sistema sanitario Ugandese.

Come si modificherà il ruolo degli operatori sanitari?

E’ cruciale potenziare conoscenze e competenze rendendole disponibili ed accessibili ad altri, specie quando si assiste ad una disinformazione continua. Il cambiamento dipenderà dal contesto locale, dai ruoli e dalle circostanze in cui ci si trova ad operare: potrebbe essere necessario fornire interventi di modifica dei comportamenti, sostegno a gruppi nella creazione di attività locali di promozione della salute, consulenza ad insegnanti, scuole, datori di lavoro, ma anche  sostegno a politiche pubbliche.

In alcuni Paesi ostetriche di comunità operano già come agenti di cambiamento e curatrici di conoscenze: non solo forniscono servizi di qualità, ma influenzano e consigliano genitori e comunità stimolando al cambiamento di atteggiamenti, comportamenti e strutture. Tale approccio dovrebbe far parte dell’istruzione e della pratica di tutti gli operatori sanitari; in più, oltre a riconoscere un ruolo di leadership, il modello di formazione professionale dovrebbe far loro adottare un più ampio approccio bio-psicosociale. In conclusione, è vero che negli ultimi anni il ruolo di alcuni professionisti sanitari è stato molto sminuito: tuttavia, proprio perché agenti di cambiamento e fornitori di conoscenze,  la loro professionalità  dovrebbe essere riaffermata in modo nuovo e diverso. Tale approccio dovrà basarsi su scienza, tecnologia e dati; tali elementi determineranno gran parte del panorama sanitario futuro e modelleranno il modo in cui dovranno essere ripensati problemi di salute e possibili soluzioni. Infine è fondamentale che operatori sanitari ascoltino esperienze da gruppi diversi su comunità, società e ambiente, comprese persone di Paesi a basso e medio reddito e comunità svantaggiate: ciò aiuterà ad affrontare disuguaglianze nella salute e nell’assistenza sanitaria.

Riferimenti

Haakenstad A,  et al. Measuring the availability of human resources for health and its relationship to universal health coverage for 204 countries and territories from 1990 to 2019: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2019.The Lancet. May 23, 2022. https://doi.org/10.1016/S0140-6736(22)00532-3 . https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(22)00532-3/fulltext

Crisp N. et al.  Health workers as agents of change and curators of knowledge. The Lancet . July 12, 2022 DOI: https://doi.org/10.1016/S0140-6736(22)01300-9 https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(22)01300-9

A Report by the All-Party Parliamentary Group on Global Health . Probable Futures and Radical Possibilities.  An exploration of the future roles of health workers globally. https://globalhealth.inparliament.uk/sites/globalhealth.inparliament.uk/files/2022-07/2022%20report%20full%20draft.pdf