Allarme Dengue


L’incidenza globale della febbre Dengue è drammaticamente aumentata negli ultimi due decenni (di 10 volte, secondo la WHO), rappresentando una sfida sostanziale alla salute pubblica. Nello scorso luglio 2023, la WHO ha lanciato un allarme in proposito, affermando che nel corso dell’anno l’incidenza avrebbe probabilmente raggiunto i livelli record storici nel mondo: in parte a causa del riscaldamento globale, che favorisce il proliferare delle zanzare che diffondono la malattia. La Dengue è la più comune e importante malattia virale trasmessa da insetti all’uomo. È tipicamente presente durante e dopo la stagione delle piogge nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico, Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico. In molte di queste regioni tropicali si sono verificati netti aumenti dei casi. A marzo 2024 è scoppiato un grande focolaio in Argentina, con aumento del 200% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, confermando la preoccupazione per tutto il Sud America, dove clima caldo e umido ha portato i casi a crescere dappertutto, anche in aree dove abitualmente la malattia non era segnalata. Nelle aree più temperate dell’emisfero nord, in particolare in USA ed Europa, la Dengue si manifesta soprattutto come malattia d’importazione, il cui incremento è dovuto all’aumentata frequenza di spostamenti di merci e di persone; ma non mancano ormai casi autoctoni (cioè da infezione contratta nel territorio, senza storie di precedenti viaggi in aree endemiche). In Italia ci sono stati 362 casi confermati nel 2023, di cui 280 importati e 82 autoctoni, con 1 decesso.

  • Come si contrae. La febbre Dengue è una malattia virale, causata da 4 virus (della famiglia arbovirus) molto simili tra loro, denominati Den-1-2-3-4, ed è trasmessa all’uomo dalla puntura di zanzare che, a loro volta, hanno punto una persona infetta. Non si ha contagio diretto tra due persone, anche se l’uomo è l’ospite principale del virus. È obbligatorio il passaggio nella zanzara. Diversi fattori, climatici e sociali, hanno portato all’aumentato rischio di diffusione della Dengue, incluso il cambiamento nella distribuzione dei vettori, essenzialmente le zanzare Aedes aegypti e Aedes albopictus, note popolarmente come zanzare tigre, ora presenti in Paesi dove erano sconosciute.
  • Sintomi. Se scoperta all’inizio e curata, la Dengue è tipicamente una malattia che si autolimita e guarisce; tuttavia può spesso passare inosservata, specialmente nella prima fase critica, paucisintomatica, quando non è nel contesto di un focolaio noto che indirizzi alla diagnosi. Mediamente la malattia dà luogo a febbre, anche molto alta, nell’arco di 4-10 giorni dalla puntura, accompagnata da forti mal di testa, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, rash pruriginosi della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. La durata del periodo di incubazione, mai >14 giorni, è un elemento importante per la diagnosi differenziale da altre malattie virali da puntura di zanzara che hanno una presentazione simile. Un sintomo indicativo e specifico della prima fase è costituito da vampate di calore al viso, che possono durare 2-3 giorni.  I sintomi tipici possono essere anche del tutto assenti o miti, come spesso succede nei bambini sotto i 15 anni. La malattia si protrae per circa due settimane. Raramente può evolvere in una forma di febbre emorragica, con emorragie gravi in diverse parti del corpo che possono causare veri e propri collassi e, in casi rari, portare alla morte.
  • Diagnosi. La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi: se questi sono aspecifici, è importante la conferma di laboratorio con ricerca di anticorpi specifici antivirus o dimostrazione di uno o più antigeni del virus mediante metodiche di immunofluorescenza / immunoenzimatica, o dell’acido nucleico virale in campioni di sangue, tramite esami molecolari di amplificazione genomica.

Non esiste un trattamento farmacologico specifico per la dengue; nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane. Nei casi gravi, è necessaria l’ospedalizzazione per adeguate cure di supporto, che consistono in riposo assoluto, uso di farmaci per abbassare la febbre e massiccia somministrazione endovenosa di liquidi per combattere la disidratazione, frequenti controlli dei parametri sanguigni. In qualche caso, dopo la guarigione, possono permanere stanchezza e depressione anche per alcune settimane.

A febbraio 2023, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha autorizzato l’utilizzo e la commercializzazione di Qdenga (Takeda), vaccino tetravalente contenente virus vivi attenuati, per la prevenzione della malattia da Dengue causata da uno qualsiasi dei quattro sierotipi del virus. Il vaccino aveva ricevuto l’approvazione da parte dell’EMA (European Medicines Agency) già a dicembre 2022. Viene somministrato in due dosi a distanza di 3 mesi, mediante iniezione sottocutanea, a soggetti di età pari o superiore a 4 anni, indipendentemente da una pregressa esposizione al virus della Dengue (non è quindi necessario sottoporsi a test sierologici prima della vaccinazione). Non deve essere somministrato a soggetti con sistema immunitario indebolito (perché contiene virus vivi, sebbene attenuati) e alle donne in gravidanza. In Europa è utilizzabile essenzialmente nella Medicina dei viaggi. Un secondo vaccino, il Dengvaxia (Sanofi Pasteur), non commercializzato in Italia, è indicato solo per persone residenti in aree endemiche che abbiano avuto una precedente infezione da Dengue, confermata attraverso test di laboratorio.

Il mezzo più efficace contro le epidemie di Dengue è la lotta sistematica e continuativa alla zanzara che funge da vettore della malattia. Ciò significa eliminare tutti i ristagni d’acqua in prossimità delle zone abitate, ed effettuare vere e proprie campagne di disinfestazione che riducano la popolazione di zanzara tigre. A livello individuale, valgono le misure comuni contro la malaria: uso di repellenti, vestiti adeguati e protettivi, zanzariere e tende. Dato che le zanzare sono più attive nelle prime ore del mattino, è particolarmente importante utilizzare le protezioni in questa parte della giornata. A livello di sanità generale, è assolutamente necessario costruire un piano efficiente di sorveglianza epidemiologica (probabilmente i casi sono molti di più, per carenza di quest’ultima), con classificazione del rischio nei diversi Paesi, pubblicazione di linee guida per la diagnosi e il trattamento clinico non solo della Dengue, ma anche di altre “malattie tropicali neglette” che tendono ad espandersi nel mondo, quali febbre gialla, Chikungunya, Zika, West Nile virus, tutte causate da arbovirus trasmessi dalla zanzara tigre.

Riferimenti

World Health Organization. December 21, 2023. Disease Outbreak News; Dengue – Global situation. https://www.who.int/emergencies/disease-outbreak-news/item/2023-DON498

Istituto Superiore di Sanità. ISS, 20 febbraio 2024. Febbre Dengue. https://www.epicentro.iss.it/febbre-dengue

Reuters Health Information. WHO, July 24, 2023. WHO Warns of Dengue Risk as Global Warming Pushes Cases Near Historic Highs. https://www.medscape.com/s/viewarticle/994626