Affermazione di genere ed estremismo online


L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’assistenza mirata all’affermazione di genere come una serie di interventi di tipo sociale, psicologici, comportamentali e sanitari progettati per sostenere e affermare l’identità di genere di un individuo in conflitto con quello assegnato alla nascita. Tali interventi aiutano persone transgender ad allineare con la propria identità aspetti della vita di tipo emotivo, interpersonale e biologico. In età pediatrica, la tempistica degli interventi si basa su diversi fattori, tra cui lo sviluppo cognitivo e fisico, e il consenso dei genitori. La chirurgia per allineare torace o genitali alla propria identità di genere è raramente praticata in persone di età inferiore ai 18 anni. “L’obiettivo non è il trattamento, ma ascoltare il bambino e aiutarlo a comprendere, per creare un ambiente di sicurezza in cui emozioni, domande e preoccupazioni possano essere esplorate”, afferma Rafferty, autore principale di una dichiarazione politica dell’American Academy of Pediatrics (AAP) sulle cure per l’affermazione di genere (Gender Afferming Care, GAC).

 Mentre la comunità scientifica sta affrontando il problema, la politicizzazione di questioni sanitarie ha portato a una retorica profondamente polarizzata, e a una disinformazione che può limitare l’accesso a cure mediche necessarie. Nell’agosto 2022, due importanti ospedali americani (Boston Children’s Hospital e Vanderbilt Children’s Hospital) hanno ricevuto minacce contro medici che curano pazienti transgender e di genere non binario (TGD), dopo che post sui social media avevano falsamente affermato che sui minori veniva effettuata isterectomia, castrazione chimica e doppia mastectomia. Tali accuse, prive di prove, hanno raggiunto milioni di utenti, generando incitamento all’odio, molestie nei confronti degli operatori sanitari, compresa la minaccia di bombe.

Sulla base di prove scientifiche in progressiva crescita, American Medical Association e American Academy of Pediatrics sostengono che le cure per l’affermazione di genere, oltre ad essere efficaci, provocano un miglioramento dello stato di salute di giovani TGD. Inoltre, anche se la chirurgia è raramente indicata ed eseguita sui minori, risultati sulla ricostruzione del torace avrebbero evidenziato un miglioramento della salute mentale e della congruenza sessuale. 

La diffusione della disinformazione è alimentata dalla politica e da una diffusa sfiducia nei sistemi sanitari. In USA, alcuni candidati politici regionali ne hanno approfittato incitando a chiedere indagini su GAC, ma anche ad approvare leggi che criminalizzano l’assistenza sanitaria per la transizione di genere. Gli attacchi online agli ospedali pediatrici di Boston e Vanderbilt sono stati devastanti per pazienti, operatori sanitari, ricercatori e membri della comunità. Inoltre, medici che operano secondo la medicina basata sull’evidenza sono stati soggetti a parole d’odio e a minacce, sia online che offline, tanto che il follow up dei pazienti è stato annullato. Inoltre, aree cliniche ritenute “sicure” per persone che si identificano come LGBTQAI sono state dotate di pulsanti antipanico e di sistemi di sicurezza.

In riferimento a tali episodi Rishub K.Das e coll. hanno suggerito potenziali strategie di aiuto ai medici perché proseguano nella propria attività, e ai pazienti affinché non interrompano il percorso di transizione.

Strategie reattive

In primo luogo, è indispensabile una risposta tempestiva istituzionale quando circola disinformazione. La gestione dovrebbe coinvolgere le principali parti interessate: medici, personale ospedaliero e dirigenti, forze dell’ordine, team dei media, consulenti legali e pazienti. Dichiarazioni chiare e ufficiali, emanate in tempi brevi, che correggano la disinformazione e indirizzino a fonti basate sull’evidenza scientifica, sono efficaci nel suscitare maggiore fiducia da parte del pubblico.

La comunicazione dovrebbe ottimizzare la credibilità, il contenuto e la tempistica, ma da sola non può annullare gli effetti dell’estremismo online. Tra le misure da adottare è compresa la sospensione dell’account da parte di società che gestiscono piattaforme di social media. I responsabili politici tendono a separare le sfere offline e online, ma ciò non è sufficiente quando la retorica online si trasforma in minacce offline.

Per ridurre al minimo le molestie si potrebbe ricorrere alla cancellazione di informazioni sensibili (es. indirizzo mail) di medici o altro personale; dovrebbero essere rimossi contenuti web, in quanto i pazienti oltre all’ assistenza sanitaria potrebbero aver bisogno di risorse online. Se tali sforzi di advocacy fossero cancellati, i pazienti potrebbero perdere la fiducia nel Sistema Sanitario e sentirsi ancor più stigmatizzati. Inoltre, verrebbero a mancare risorse importanti anche per medici non formati per l’assistenza a soggetti LGBTQAI.

Infine, operatori sanitari minacciati da media online dovrebbero essere collegati a forze dell’ordine e ricevere indicazioni su come proteggere sé stessi e membri della propria famiglia. Nel caso fossero a rischio gli spazi clinici, il follow up potrebbe avvenire tramite telemedicina, sino a quando non sia garantita una maggior sicurezza. 

Strategie proattive

Visti gli attacchi online, è chiara la necessità di affrontare la vulnerabilità e la preparazione degli operatori sanitari per far fronte a possibili futuri episodi. Come in altri ambiti della medicina, GAC comprende interventi complessi e interdisciplinari, che possono essere inaccessibili al pubblico ma anche a operatori sanitari specializzati in altre discipline. Proprio come i cardiologi possono correggere la disinformazione sull’uso delle statine, così medici che si occupano di GAC dovrebbero sentirsi autorizzati a trasmettere conoscenze a colleghi o individui meno esperti sull’argomento. Gli ospedali dovrebbero proteggere propri medici con dichiarazioni di sostegno istituzionale, sia interne che pubbliche. Senza tale protezione, la disinformazione può propagarsi senza confutazioni scientifiche, diventando l’unica informazione disponibile per il pubblico in generale.  Infine, gli Ordini professionali, potendo parlare a nome dei propri iscritti, oltre ad impedirne l’identificazione possono continuare ad affrontare la disinformazione con dichiarazioni e raccomandazioni basate sull’evidenza.

I team dei media hanno un ruolo chiave nel prevenire le conseguenze dell’estremismo: possono infatti informare le forze dell’ordine e società private su molestie online. Singoli post e relativi utenti, contenenti incitamenti all’odio o false informazioni, possono essere segnalati direttamente sulle piattaforme dei social media: ciò può aiutare a eliminare l’intero post o qualsiasi informazione sensibile. I medici che operano in campi altamente stigmatizzati, come GAC e aborto, dovrebbero collaborare regolarmente con i team dei media, assistendo in modo proattivo alla rimozione di informazioni personali online. Infine, formazione in comunicazione sanitaria dovrebbe essere incorporata nell’educazione medica a tutti i livelli e in tutte le discipline.

In conclusione, l’estremismo online può provocare notevoli disagi e traumi a operatori sanitari, pazienti e relative famiglie. Anche con risposte qualificate e tempestive, gli effetti negativi su popolazioni coinvolte e sulla loro salute tendono a persistere nel tempo. L’accesso alle cure per l’affermazione di genere è limitato dal fatto che gli operatori sanitari qualificati sono pochi e le liste d’attesa molto lunghe. Se l’estremismo online non venisse affrontato in modo sistematico, i medici potrebbero non essere disposti a fornire cure in tale direzione, con conseguente peggioramento della salute fisica e mentale di soggetti LGBTQAI. Un piano per gestire problematiche collegate all’estremismo online può migliorare i risultati e mitigare future minacce in tema di salute pubblica.

Riferimenti

Rishub K.Das  et al. Addressing Online Extremism—Lessons From Current Threats to Gender-Affirming Care

JAMA Pediatr. 27 February 2023. doi: 10.1001/jamapediatrics.2022.6157 https://jamanetwork.com/journals/jamapediatrics/fullarticle/2801802

WHO. Gender incongruence and transgender health in the ICD. https://www.who.int/standards/classifications/frequently-asked-questions/gender-incongruence-and-transgender-health-in-the-icd

Jason Rafferty MD. Gender Identity Development in Children. https://www.healthychildren.org/English/ages-stages/gradeschool/Pages/Gender-Identity-and-Gender-Confusion-In-Children.aspx

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