SARS-CoV-2 e prevenzione


Come avviene la trasmissione di SARS-CoV-2? Il virus è responsabile di un’infezione delle vie respiratorie; il quadro clinico può manifestarsi con sintomi molto lievi, ma anche come malattia respiratoria acuta severa che può portare a morte il paziente.

SARS-CoV-2 si trasmette attraverso goccioline respiratore (droplets), per contatto diretto e indiretto. La trasmissione per contatto diretto si verifica quando la persona infetta emette il virus con le goccioline (mentre parla, tossisce, starnutisce); se il distanziamento tra persone è inferiore ad un metro, queste possono penetrare in un soggetto sano attraverso la bocca, il naso o le congiuntive oculari. Il contatto indiretto si verifica invece quando il soggetto sano contamina le proprie mani toccando superfici, oggetti vari in cui è presente SARS-CoV-2: le mani contaminate, portate al volto, possono inoculare il virus attraverso le stesse vie di penetrazione del contatto diretto.

La maggior parte dei contagi si verifica quando si è a stretto contatto con soggetti che presentano segni di malattia (soggetti sintomatici) e non adottano idonee misure di protezione. In questi soggetti il virus può essere isolato dalle vie respiratorie anche dopo settimane dall’inizio della malattia; tuttavia la prolungata persistenza del virus non significa persistente contagiosità.

La trasmissibilità del virus dipende infatti dalla quantità di virus vitale che è trasmesso da una persona, dal fatto che questa persona tossisca ed elimini un’elevata quantità di goccioline, dal tipo di contatto con altre persone e dalle misure di protezione adottate.  

Che cos’è la trasmissione pre-sintomatica? Il termine fa riferimento alla trasmissione di SARS-CoV-2 da parte di soggetti contagiati che non hanno ancora manifestato sintomi di malattia. E’ dimostrato che in queste persone il virus può essere presente a livello delle vie respiratorie già nei 2-3 giorni precedenti la comparsa di sintomi.

Inoltre, possono esistere soggetti contagiati che non manifesteranno mai segni di malattia (soggetti asintomatici): anche queste persone possono trasmettere il virus. Si stima che la proporzione di casi asintomatici sia del 16% (range 12%-20%). Pertanto, sia soggetti pre-sintomatici che asintomatici sono potenzialmente contagiosi.

La maschera può prevenire il contagio da SARS-CoV-2? L’uso della maschera limita la diffusione di virus respiratori, compreso SARS-CoV-2. La maschera serve a proteggere persone sane (nel caso vengano a contatto con persone malate), oppure a controllare la diffusione del virus, quando è indossata da chi è malato. Insieme alla maschera vanno sempre adottate altre misure di protezione; nello specifico l’igiene delle mani e il distanziamento sociale.

Quale tipo di maschera può indossare il pubblico in generale? Esistono “maschere mediche” e “maschere di stoffa”. Le maschere mediche, definite come maschere chirurgiche o di procedura, sono piatte o pieghettate; sono fissate alla testa con nastri che girano attorno alle orecchie o alla testa o ad entrambi. Le loro caratteristiche sono testate con metodi di prova standardizzati che mirano a bilanciare l’alta filtrazione, la traspirabilità adeguata e, facoltativamente, la resistenza alla penetrazione di fluidi. Le maschere di stoffa sono realizzate con una varietà di tessuti e non tessuti. Non sono considerate dispositivo medico, o dispositivo di protezione individuale, in quanto non sono sufficientemente standardizzate le loro caratteristiche, relativamente a efficienza di filtrazione, traspirabilità, numero e combinazione di materiali usati, rivestimento e manutenzione. WHO suggerisce l’uso della maschera di stoffa per il controllo della sorgente (vale a dire la persona infetta), ma non per la prevenzione del contagio.