DIABETE. La pandemia non riconosciuta


I numeri secondo WHO

Il diabete è una delle maggiori sfide sanitarie del 21° secolo, la malattia che cresce più velocemente in tutto il mondo, con il numero di adulti diabetici più che triplicato negli ultimi 20 anni e destinato a salire ancora.

  • Il numero di diabetici è salito dai 108 milioni nel 1980 ai 422 milioni nel 2014. La prevalenza della malattia è aumentata più rapidamente nei Paesi a basso e medio reddito che nei Paesi ad alto reddito.
  • Il diabete è causa importante di cecità, insufficienza renale, infarto cardiaco e ictus, amputazione degli arti inferiori.
  • Tra il 2000 e il 2016, si è osservato un aumento del 5% della mortalità nei bambini prematuri da diabete materno.
  • Si stima che, nel 2019, 1,5 milioni di morti siano state causate direttamente dal diabete. Altri 2,2 milioni di morti erano attribuibili ad anomali livelli di glicemia nel 2012.

Diabete di tipo 1

Il diabete di tipo 1, chiamato in passato insulino-dipendente, diabete giovanile o diabete dell’infanzia, è caratterizzato da produzione assente o scarsa di insulina (l’ormone che regola il livello di glucosio nel sangue) e richiede sin da subito la somministrazione quotidiana di insulina. I sintomi di esordio, il più delle volte improvviso, comprendono eccessiva produzione di urina (poliuria), sete (polidipsia), costante senso di fame, perdita di peso, disturbi della vista e astenia.

Diabete di tipo 2

Il diabete di tipo 2 è una malattia cronica che si sviluppa quando il pancreas non produce abbastanza insulina e/o quando l’organismo non è capace di utilizzare efficacemente l’insulina prodotta (Insulino-resistenza). Questo tipo di diabete, noto come non-insulino-dipendente o diabete degli adulti, è la forma largamente prevalente nella popolazione generale.  Fino a tempi recenti, si vedeva solo in adulti, ma ora lo si diagnostica con frequenza crescente anche in bambini. I sintomi del diabete di tipo 2, pur simili a quelli del tipo 1, sono generalmente più sfumati, per cui succede che la malattia venga diagnosticata diversi anni dopo l’insorgenza, quando si sono già manifestate le complicanze. Questo tipo di diabete è in larga misura il risultato del peso corporeo in eccesso e della mancanza di attività fisica.

Diabete gestazionale

È il diabete che insorge in gravidanza. Le donne colpite hanno un rischio aumentato di complicazioni durante la gravidanza e al momento del parto. Le stesse donne e, spesso, anche i loro bambini, hanno un rischio aumentato di sviluppare il diabete tipo 2 nel loro futuro.

Una situazione allarmante

La relazione strettissima tra Diabete, Ipertensione e Malattia Cardiovascolare (MCV) è una certezza. Tutte e tre le condizioni hanno come costanti fattori di rischio – fumo a parte – l’eccesso di peso e la vita sedentaria. Tra il novembre 2020 e l’agosto 2021 la USPSTF americana ha pubblicato 15 raccomandazioni su diversi argomenti legati allo stato di salute: ben 6 su 15 concernono lo screening e/o il counseling per queste tre patologie nella popolazione generale, nei bambini e nelle gravide. In tutte le specifiche raccomandazioni si pone l’accento sul controllo del peso e sull’attività fisica.

Un drastico cambio di prospettiva

In un recentissimo articolo sulla prestigiosa rivista The Lancet, si afferma che il primo bersaglio del trattamento del Diabete tipo 2 deve essere la perdita di peso e non il controllo della glicemia. Questa affermazione rivoluzionaria, che battezza la lotta all’obesità come “la giusta strada” nella prevenzione e cura del diabete, implica che nella formazione base dei medici di Medicina Generale entri anche il trattamento dell’obesità. In taluni casi, una perdita di peso del 10-15% può significare la remissione del diabete, con ritorno dei valori glicemici nella norma senza intervento farmacologico. Non esiste tuttavia un “numero magico” che indichi quanto peso si debba perdere per migliorare la propria salute, ma anche una piccola perdita di peso può cambiare la vita a tanti, permettendo di tenere meglio sotto controllo la glicemia e la pressione sanguigna, riducendo il rischio di andare incontro alle complicazioni del diabete e alla MCV.

L’obesità al centro

Anche nel trattamento dell’obesità ci sono nuovi indirizzi che non guardano semplicemente alle calorie introdotte, ma mirano ad armonizzare l’alimentazione con il metabolismo, come l’alimentazione a tempo limitato o digiuno intermittente, dove l’assunzione di cibo deve avvenire costantemente entro un periodo di tempo inferiore a 12 ore, per esempio ogni giorno tra le 8 del mattino e le 18 della sera, indipendentemente dalle calorie assunte. Vale a dire che chi vuole perdere peso ed avere uno stile di vita più salutare deve fare attenzione sia a ciò che mangia che a quando lo mangia. Bisogna ammettere che perdere peso, soprattutto molto peso, soltanto con lo stile di vita è cosa per pochi. All’estremo opposto delle soluzioni sta la chirurgia bariatrica, consistente in un insieme di interventi chirurgici volti sia a rimuovere direttamente l’eccesso di tessuto adiposo, sia a ridurre l’assunzione e/o l’assorbimento degli alimenti. L’opzione chirurgica sicuramente è molto efficace ma non è di fatto una pratica corrente. Oggi esistono solide evidenze che il vuoto tra lo stile di vita e l’approccio chirurgico nel trattamento dell’obesità, può essere colmato da una nuova generazione di farmaci ad azione incretino-mimetica. Cosa sono le Incretine? Sono ormoni secreti naturalmente dalle cellule endocrine intestinali che, in risposta all’assunzione di cibo, suscitano una maggiore risposta insulinica (azione ipoglicemizzante) e contemporaneamente sopprimono antagonista glucagone (azione iperglicemizzante), producendo in tal modo una sostanziale perdita di peso. Questi farmaci, le cui sigle principali sono GLP-1 e GIP, hanno un ottimo profilo di sicurezza, tanto da poter essere utilizzati anche negli anziani. Essi possono fare la differenza nel trattamento del diabete cambiandone radicalmente l’approccio terapeutico, focalizzandolo sull’obesità anziché sul controllo glicemico

Riferimenti

WHO. Diabetes, 13 April 2021. https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/diabetes

Lingvay I, Sumithran P, Cohen RV, Le Roux CW. Obesity Management as a Primary Treatment Goal for Type 2 Diabetes: Time to Reframe the Conversation. The Lancet, 30 Septembre 2021, https://doi.org/10.1016/S0140-6736(21)01919-X  https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(21)01919-X/fulltext

US Preventive Services Task Force. Prediabetes and Type 2 Diabetes: Screening https://www.uspreventiveservicestaskforce.org/uspstf/recommendation/screening-for-prediabetes-and-type-2-diabetes

Prediabete e diabete tipo 2. Screening. https://www.aspicodv.com/schede/anomalie-glicemiche-e-diabete-tipo-2-screening/