Alfabetizzazione sanitaria e determinanti commerciali della salute


L’alfabetizzazione sanitaria è vitale per mantenere un buon stato di salute. È fondamentale per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile entro il 2030 ed è uno strumento cruciale per fornire una copertura sanitaria universale. Le persone devono sapere come prevenire le malattie e saper navigare nei Sistemi Sanitari per potersi garantire buoni risultati di salute.

Molti, tuttavia, non sono in grado di fare scelte sane, anche se vivono in Paesi con una sanità ben organizzata. Perché può succedere? Tradizionalmente, l’alfabetizzazione sanitaria si è concentrata sulla capacità di un individuo di accedere, comprendere, valutare e utilizzare le informazioni che gli sono necessarie per restare in salute. Tuttavia, focalizzandosi solo su questi aspetti si trascurano le forze sociali e strutturali che modellano le nostre scelte. Se è vero che in molte parti del mondo le decisioni sulla salute avvengono all’interno della famiglia, la salute delle comunità è spesso dettata da fattori sociali e ambientali che sono al di fuori del controllo degli individui.

Lenti cambiamenti si stanno verificando. Nella Dichiarazione OMS di Shanghai del 2016 l’alfabetizzazione sanitaria è stata riconosciuta come un determinante critico della salute ed è stata riformulata come pratica collettiva di una comunità che lavora per abilitare e costruire conoscenza, piuttosto che attribuire responsabilità all’individuo.

Un recente rapporto OMS raccomanda questo approccio per la gestione di malattie croniche non trasmissibili, visto il forte impatto che avranno in futuro con il prolungamento dell’aspettativa di vita. In tema di assistenza sanitaria vi è un invito alla co-progettazione, affinché le voci degli utenti e di coloro che erogano i servizi vengano incorporati. Per rendere il sistema sanitario più accessibile, operatori sanitari e sociali front- line devono essere formati per poter meglio interagire con le popolazioni che servono. Il documento OMS segnala anche la necessità di sviluppare interventi di alfabetizzazione sanitaria che coinvolgano non solo i Servizi Sanitari, ma anche organizzazioni comunitarie come scuole, chiese, gruppi sportivi e luoghi di lavoro. Programmi di alfabetizzazione sanitaria dovrebbero essere introdotti durante l’infanzia e far parte di iniziative scolastiche: dovrebbero essere progettati e adattati ai bisogni delle singole comunità, attraverso il coinvolgimento di studenti e insegnanti locali. Garantire l’alfabetizzazione sanitaria deve essere uno sforzo che coinvolga la società a livello individuale, comunitario e nazionale; richiede un impegno in tutti i settori, non solo in quello sanitario.

Pertanto, ben venga il Rapporto OMS! Tuttavia, il documento non prende in sufficiente considerazione una delle sfide fondamentali del nostro tempo: i determinanti commerciali della salute, ovvero l’influenza che l’industria può avere in ambito sanitario. Il settore privato stabilisce programmi di ricerca, modella narrazioni e commercializza prodotti secondo modalità che possono mettere in crisi il ruolo dell’alfabetizzazione sanitaria, sia ingannando gli individui, che favorendo lo sviluppo di comunità con stili di vita malsani. Gli esempi più eclatanti vengono dai produttori di tabacco, alcol e cibo- spazzatura. Negli ultimi cinque decenni, l’industria del tabacco ha fornito informazioni false e ha utilizzato il suo potere per aumentare i profitti, indipendentemente dalle conseguenze sulla salute. Gli operatori sanitari hanno lottato spesso invano per contrastare i messaggi del settore privato.

Accanto a questa sfida c’è l’aumento della disinformazione che circola attraverso i social media. Informazioni false, pur se diffuse senza intenzione di trarre in inganno, possono lasciare le persone in uno stato di incertezza e confusione. Anche l’individuo più razionale non può prendere decisioni sensate e salutari se è bombardato da informazioni errate. Come possono le persone, le famiglie e le comunità conoscere quali sono le fonti di informazioni attendibili tra tanti consigli spesso contraddittori? In che modo l’OMS e chi si occupa di salute possono garantire che le proprie informazioni siano quelle da seguire e da adottare? Come si può realizzare l’alfabetizzazione sanitaria in un mondo inondato da informazioni false e fuorvianti?

C’è bisogno di dare risposte efficaci a queste domande. Ogni persona ha diritto alla salute; realizzare tale diritto è possibile se si conosce ciò che fa bene, si è in grado di fare scelte sane e di accedere a interventi efficaci. I sistemi contemporanei di commercio, politiche pubbliche e media creano ambienti che incoraggiano la crescita e il potere di attori aziendali e commerciali. I discorsi supportati da interessi commerciali descrivono i problemi di salute pubblica come risultanti da “consumatori imperfetti”, privi di responsabilità e controllo, piuttosto di riconoscere che i mercati sono sempre più invasi da prodotti fortemente nocivi per la salute. I messaggi sul “bere in modo responsabile”, “giocare in modo responsabile” o “consumare all’interno di una dieta sana ed equilibrata” sono esempi di tali narrazioni. La salute pubblica richiede urgentemente che siano considerati “i determinanti commerciali della salute”, onde evitare che siano grandi aziende transnazionali a informare comportamenti individuali con impatto negativo sulla salute. I responsabili politici devono fare in modo che l’alfabetizzazione sanitaria abbia un approccio globale, e che comprenda anche persone appartenenti a comunità trascurate o non sufficientemente integrate: non dovranno essere interessi commerciali a plasmare valori, norme e idee di una società.

Riferimenti

Editorial. Why is health literacy failing so many?

The Lancet, November 12, 2022. DOI:https://doi.org/10.1016/S0140-6736(22)02301-7

https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(22)02301-7/fulltext

Overview. Health literacy development for the prevention and control of noncommunicable diseases.

WHO. November 2022. https://www.who.int/publications/i/item/9789240055339